Da Salvatore Di Giacomo a Geolier ” Facimm’ ‘a trap”.

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PINO ATTANASIO REPORTER

RAFFAELE CARLINO DIR.RESPONSABILE

FEDERICO VACALEBRE CON IL TRAPPER GEOLIER EIL PROF. NICOLA DE BLASI DELLA FEDERICO II

Il rapper Geolier e il professore Nicola De Blasi dialogano con Federico Vacalebre nell’ambito del progetto “La lingua della canzone napoletana da Salvatore Di Giacomo a Geolier”.

IL RAPPER GEOLIER

È il rapper che ha portato la lingua napoletana in cima alle classifiche di Spotify: Geolier è stato ospite della lezione-evento “Da Salvatore Di Giacomo a Geolier: Facimm’ ‘a trap” che si è tenuta  presso le Officine San Carlo, la nuova fabbrica urbana contemporanea nata dalla riconversione della ex fabbrica della Cirio a Vigliena e trasformata dal Lirico napoletano in uno spazio non convenzionale, che unisce in un unico modello formativo e produttivo artisti e cittadinanza. Nel quarto incontro del progetto che ripercorre i mutamenti della lingua della canzone napoletana, il curatore Federico Vacalebre ha dialogato con il rapper insieme a Nicola De Blasi, professore di Linguistica italiana presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”. Presente come di consueto la voce di Sara Tramma, interprete e cantautrice, e la chitarra di Edoardo Puccini.

IL PROF. DE BLASI
Federico Vacalebre CURATORE DEGLI INCONTRI DEL TEATRO S.CARLO DI NAPOLI

Prosegue il viaggio che, in otto incontri tematici, indaga “le radici e le ali della melodia partenopea” – afferma Vacalebre – a partire dal suggestivo patrimonio mitico partenopeo e proseguendo con l’elegia di Salvatore Di Giacomo, fino ad approdare ai fonemi spezzati di Geolier e dei trapper di ultima generazione.

Le grandi stagioni di cambiamento che interessano il fenomeno linguistico e le personalità che, di quel processo, si sono rese protagoniste saranno di volta in volta il focus di ciascuna lezione. Si ricostruisce così la storia della lingua napoletana, anche e soprattutto attraverso la musica. Le parole,che si accompagnano alle note, sono il vero cuore di un progettoil cui proposito è restituire al pubblico la conoscenza di questa lingua. “Con la consapevolezza – aggiunge Vacalebre – delle radici e delle ali, del filo rosso che unisce e del filo rosso che divide, con la certezza che il dialetto/lingua è organismo vivo, mutevole, impossibile da irregimentare, ma anche che conoscerne la grammatica, la grafia, la storia può aiutare chi quel dialetto/lingua vuole praticare anche in forma artistica”.

Nuovi protagonisti arricchiscono l’offerta delle Officine San Carlo, l’innovativa struttura nata da un progetto di rigenerazione urbana e sociale che passa attraverso la cultura, l’arte e le diverse forme espressive, dando vita a un importante polo della creatività, insieme formativo e produttivo, nel distretto di Napoli Est, affacciato sul mare del Porto industriale di Vigliena. La struttura si presenta come un osservatorio sulla realtà territoriale al fine di creare nuove opportunità per il cittadino, nuove occasioni d’incontro e confronto attraverso laboratori multidisciplinari, aperti gratuitamente alla comunità, che hanno registrato una notevole partecipazione.