FORMIA-(Anna Smimmo)- Riceviamo e pubblichiamo tale notizia dalla dott.ssa Rossella Cappabianca, sociologa e mediatore familiare.
“Nel partecipare ai preparativi dell’open day e alle diverse iniziative di solidarietà sociale realizzate nei vari plessi (M. Polo, G. Rodari e I. Calvino) dell’I.C. “P. Mattej” di Formia (LT), emerge il ruolo non solo educativo ma anche e soprattutto sociale della scuola nel processo di crescita del bambino. La riflessione sociologica è sugli effetti sempre più dispersivi di una “società fluida” basata sull’assenza e la fragilità delle relazioni, sul consumismo, sulla mancanza di rispetto verso l’ambiente che ci circonda. Il ruolo del sociologo è quello di osservatore dei comportamenti sociali e vivere sul campo la dedizione con cui ogni insegnante “getta un seme” per accrescere le competenze socio-relazionali di ogni bambino: trasforma la scuola in una sorta di “limbo” in cui ancora è possibile mantenere l’autenticità delle relazioni umane. La funzione dell’insegnante rimane ancora un importante punto di riferimento per abbattere schemi comportamentali che evidenziano un crescente individualismo.
È a scuola che si realizza il processo di socializzazione secondaria del bambino, più di qualsiasi altro contesto. Qui i bambini riversano tutto il proprio vissuto familiare e socio- relazionale, manifestando i primi punti di “forza” o di “debolezza”. Il contesto scolastico, nonostante abbia subito dei cambiamenti in conseguenza dei più ampi mutamenti sociali, rimane centrale nella realizzazione di quello che sarà il “progetto di vita” del bambino da adulto, per una sua effettiva integrazione sociale, familiare ed educativa a maggior ragione se affetto da una forma di disabilità, fisica, psichica e/o socio-relazionale.
Questo è il principio che muove le azioni attuate dall’I.C. “P. Mattej” di Formia, grazie alla particolare sensibilità del Dirigente Scolastico Teresa Assaiante, verso tutte le situazioni o le diverse forme di “disagio”, al fine di garantire un’efficace applicazione del concetto di “inclusione scolastica” nei propri istituti e realizzare progetti per una scuola che non sia solo trasmissione di “sapere” ma anche luogo di “educazione alle relazioni”. Insegnare ad ogni bambino il valore della solidarietà sociale, con iniziative come “telethon a scuola” e il rispetto in classe di tutti i compagni, far vedere ad un bambino il valore di un albero e piantarne uno nella propria scuola, attivare azioni come “l’albero della solidarietà” offrendo doni ai bambini delle case famiglie dei territori limitrofi, significa apertura e imparare il rispetto dell’altro. Realizzare un open day dove i bambini accolgono altri bambini e insegnano loro a fare delle cose, significa integrazione sociale.
Per questo motivo, va fatto un plauso a tutte le insegnanti dell’istituto comprensivo “P. Mattej” e a queste iniziative vissute con loro, che richiamano alla preziosità ancora solida del ruolo dell’insegnante e a quanto la “società infantile” rappresenti per “la società adulta” una risorsa.”