06/12/2023
Un bel libro da consultare quando si vuole avere informazioni precise sulla squadra del Napoli di ieri e di oggi. Un appassionato racconto dell’ultimo scudetto dove una grande formazione ha letteralmente messo “knock-out” le speranze di recupero di tutte le squadre del campionato maggiore. Un eccellente lavoro del bravo Luigi Gallucci.
Pino Attanasio
Luigi Gallucci, napoletano, 52 anni, trascorre infanzia e adolescenza nel quartiere Miano. Successivamente, dal 1987 al 2003 risiede a Calvizzano (Na) e dal 2004 al 2011 a Giugliano (Na). Dal 2012 a oggi vive nella cosiddetta Marca trevigiana. Nel 1989 consegue la maturità scientifica presso l’XI liceo statale di Napoli, successivamente intitolato al filologo classico Francesco Sbordone. Nel 1992 riceve la tessera di iscrizione all’ordine nazionale dei giornalisti. Nel 1998 intraprende la libera professione e negli anni seguenti si iscrive alla camera di commercio di Napoli (1999) e all’autorità AGCOM (2005). Dal 2013 a oggi, editore e direttore responsabile della testata giornalistica online “Sportflash24” (sito web Sportflash24.it), avente un “data base” di oltre 12000 articoli. Dal 2011 al 2013, direttore editoriale del Tg di Napoli1 (tv digitale terrestre Campania canale 117), progetto biennale di cui negli ultimi 4 mesi, dall’aprile 2013 al luglio dello stesso anno, è anche direttore responsabile. Dal 1998 al 2017, editore e direttore responsabile della testata periodica “Periferia” (oltre 160 pubblicazioni cartacee incentrate su politica, attualità, cultura e sport dell’area nord ovest di Napoli). Dal 1994 al 1998, collaboratore “free lance” per le pagine “Grande Napoli” e “Campania” del giornale quotidiano “IL MATTINO” con la pubblicazione, in tale quinquennio, di 560 articoli di cronaca (tutti i generi) e sport (prevalentemente tennis). Dal 1990 al 1993, collaboratore nei settori “Cronaca” e “Calcio” del quotidiano “Il Giornale di Napoli” con la pubblicazione, in tale quadriennio, di circa 250 articoli. In ambito di testate giornalistiche su Napoli nord, tra il 1989 e il 2011 collabora con “Idea Città”, “Appia”, “Ecco”, “L’attesa”, “Noi e gli Altri”, “Abbì Abbè”, “MelitOnLine web radio”, “Marano Tv” e “Tele Club Italia”.
Di seguito alcuni dei commenti di colleghi giornalisti del settore.
Vincenzo Colimoro (componente del Consiglio dell’Ordine dei giornalisti della Campania): “Questo libro, figlio di una passione, è una pietra miliare per coloro che seguono il calcio …e la squadra del Napoli in particolare. La passione può essere la molla, ma la realtà è che in questo volume c’è anche il rigore del cronista di provincia, che Luigi è stato per oltre 20 anni con grande abnegazione e professionalità. ‘Napoli Campo Centrale’ è un testo che eleva il livello qualitativo della narrazione a carattere giornalistico-sportivo, non solo riferita ai 3 scudetti del Napoli ma all’ambito calcistico nel suo insieme. Un lavoro molto faticoso per un’opera che serve e servirà in futuro a tanti di noi. Il metodo adottato da Luigi Gallucci – basato sulla documentazione scientifica, sulla verifica delle informazioni, sulla cura dei dati e dei dettagli che possono interessare un’ampia platea di lettori – incarna perfettamente i cardini della nostra professione. A lui va, quindi, un sentito BRAVO e un ringraziamento da parte del Consiglio dell’Ordine dei Giornalisti della Campania che stamattina ho il compito di rappresentare in questa straordinaria sede, qual è il ‘Museo di Napoli Collezione Bonelli’. In tal senso, porto anche un saluto e un abbraccio a Luigi e a tutti i presenti, sia da parte del nostro presidente regionale Ottavio Lucarelli che da parte del vicepresidente OdG Campania Mimmo Falco”.
Paolo Del Genio (giornalista TELECAPRI e RADIO KISS KISS NAPOLI): “Innanzitutto, ‘Napoli Campo Centrale’ è scritto bene. E questo è molto importante, perché non tutti i libri lo sono. L’idea è molto interessante e originale. E’ diverso dai tanti libri, forse anche troppi, che sono stati pubblicati per celebrare lo scudetto del Napoli. Complimenti, Luigi”.
Gianluca Vigliotti (giornalista e anchorman radio televisivo): “Luigi Gallucci, entusiasta e qualificato collega, è la rappresentazione di nuove energie che si liberano nel nostro mondo giornalistico. Questo suo libro, ‘Napoli Campo Centrale’, è una perla preziosa. C’è dentro l’emozione per l’impresa spallettiana, rapportata agli altri due storici scudetti e corredata da una serie di dati, nozioni. A me ricorda tanto l’almanacco annuale del calcio-Panini, di cui colleziono gelosamente, sin dal 1970, tutte le edizioni (ben 52)”.
Franco Buononato (giornalista IL MATTINO): “La presentazione di questo libro, in un luogo identitario e del cuore qual è il ‘Museo di Napoli – Collezione Bonelli presso la Casa dello Scugnizzo a Materdei’, è innanzitutto un bellissimo momento per il giornalismo, per lo sport, per il Napoli calcio e per Napoli. Luigi già negli anni Novanta, quando collaborava con noi nelle cronache Grande Napoli de ‘Il Mattino’, evidenziava un talento particolare per la narrazione sportiva, in particolare tennis e calcio. E ora ha celebrato questo trionfo del terzo scudetto con un libro il cui titolo, ‘Napoli Campo Centrale’, richiama quel calcio che è stato e ancora oggi resta nei cuori e nei ricordi di tanti di noi, quello in cui c’era il rito delle ore 15 della domenica, durante il quale milioni di italiani, non essendoci le pay tv e le tecnologie legate alla cosiddetta Era Digitale, avevano solo due modi per aggiornarsi in tempo reale sull’andamento delle partite in corso: andare allo stadio o seguire le radiocronache RAI attraverso ‘Tutto il calcio minuto per minuto’, dai cui microfoni i conduttori dell’epoca, Roberto Bortoluzzi e Alfredo Provenzali, nel presentare la scaletta degli interventi dei radiocronisti dai vari campi di Serie A collegati, fissavano, domenica per domenica, il ‘campo principale’, quello in cui c’era il cosiddetto big match del giorno o, in seconda battuta, quello in cui giocava la capolista e/o la squadra campione d’Italia. E quindi il libro ‘Napoli Campo Centrale’, grazie all’impresa del 3° scudetto, fissa in modo preciso, inequivocabile i nuovi parametri riguardanti la riconquista di questa dimensione elevata da parte del Calcio Napoli, la squadra che lo scorso maggio è tornata a regalare una grandissima gioia a tutti noi”.
Giuseppe De Silva (giornalista e scrittore): “Questo libro è un piccolo gioiello da custodire gelosamente. Un lavoro impegnativo, oserei dire enciclopedico, simile, non uguale, a quello di un almanacco. Racconta sì i fatti in modo asciutto, con la capacità di far parlare i numeri, ma in alcuni passaggi riesce anche a far riflettere rispetto a ciò che è accaduto in questi anni. E poi è anche un media, un tramite tra quello che viene scritto del Napoli sui Social e quello che viene pubblicato dai Quotidiani. E ciò a testimonianza che…sì, viva i Social, viva i giornali, ma poi alla fine ci vuole un bel libro per tenere in piedi il racconto, la memoria, la testimonianza. Noi sappiamo che il Social è un qualcosa di virtuale per eccellenza, qualcosa che sta “nell’Aere”, come avrebbe detto il Poeta, e quindi la funzione di un testo, di un volume resta fondamentale anche in questa nostra epoca cosiddetta digitale. Chi, tra qualche anno, vorrà rivivere queste ultime 2 stagioni spallettiane, lo potrà fare tramite questo volume. Io, però, in sede di presentazione mi soffermerei sul cosiddetto sottotitolo, ‘la riconquista della dimensione elevata’. Luigi Gallucci giustamente ha affermato che nell’ Italia del calcio e, in generale, delle discipline sportive a squadre la dimensione davvero elevata viene raggiunta quando si vince lo scudetto. Nel contempo, però, in riferimento al calcio Napoli va evidenziato che la ‘dimensione elevata’, nel suo significato più ampio, è sì quella sancita dal Tricolore 2023, ma in essa va accorpato anche quel percorso a guida De Laurentiis che ha consentito al club partenopeo di vincere altri 4 trofei nazionali (coppe Italia 2012, 2014 e 2020 e supercoppa 2014), di essere stabilmente tra le formazioni di vertice del campionato di Serie A e, fattore assolutamente da non trascurare, di costruirsi una consolidata posizione nel ranking internazionale Uefa. E quindi diciamo che, grazie a questo presidente, è stato compiuto un bel passo in avanti rispetto a gestioni passate del club, che hanno sì portato trionfi …ma anche momenti molto dolorosi per i cuori partenopei. L’opera è piena di riferimenti alla storia del Napoli, alle vicende di questi ultimi due anni spallettiani e anche a quello che è stato l’impatto del Napoli sulla città. E qui mi collego a Gaetano Bonelli, al Deus Ex Machina di questa struttura che ci ospita: un lavoro davvero meritorio per la nostra città. E Napoli, in realtà, è la città della cultura, perché le testimonianze e i reperti presenti in questo Museo lo testimoniano a pieno titolo; però, un po’ come accade in generale nella nostra Bella Italia, abbiamo una difficoltà nel comprendere che con la cultura si può e si deve anche ‘mangiare’, anche se è più complicato rispetto ad altri ambiti dell’economia. E ciò proprio perché c’è una difficoltà a far passare determinati fatti, anche lo stesso racconto sportivo prodotto attraverso il libro. E questo perché, per un Fedez che va in ospedale, si fanno anche titoli ampi sui giornali, mentre, se dobbiamo parlare di un tema culturale, diventa molto più complicato. E ciò perché sembra ci sia questo ‘sentire’ che accetta di più quel tipo di ‘informazione’ (e ci metto tante virgolette) che non un altro tipo. E forse oggi il racconto culturale di una città diventa la vera ‘Controinformazione’. Insomma, una cosa del tipo… ‘guardate che… non succede solo questo… ma anche quest’altro’. E questo è lo sforzo che dobbiamo fare un po’ tutti, perché dobbiamo provare a raccontare ciò che accade riuscendo un po’ a capovolgere determinate dinamiche. E io in tal senso penso che dei segnali ci siano”.
Giuseppe Mariconda (giornalista RAI): “Luigi Gallucci ha fatto un ottimo lavoro. Ha raccontato lo scudetto minuto per minuto, una vittoria unica per tante ragioni. Nel volume sono presenti analisi, amarcord, non solo di grandi campioni ma anche di esperti e tifosi, nonché alcune chicche, come il gol di mano di Maradona a Udine prima di quello all’Inghilterra. Un bel libro non solo da leggere, ma da consultare ogni volta che si parla del Napoli di oggi, ma anche di ieri”.
Gaetano Bonelli (direttore Museo di Napoli – Collezione Bonelli): “Napoli Campo Centrale è innanzitutto un nuovo traguardo raggiunto da Luigi Gallucci, impegnato da tanti anni con costanza e professionalità nel ruolo di giornalista. Attraverso il suo raccontare il 3° scudetto nelle varie sfaccettature (sportive, storiche e sociologiche), ha realizzato un testo che rappresenta un autentico focus sull’identità di Napoli nel suo insieme, non solo sulla Napoli calcistica, seppur quest’ultima sia a pieno titolo parte integrante della storia della città. E io, sollecitato nella scorsa estate da Luigi a scrivere l’ultimo capitolo, quello sui primati di Napoli oltre il calcio, sono davvero onorato e gratificato di aver apportato il mio spassionato contributo a questo straordinario volume”.
Roberto Fasanelli (docente di psicologia sociale presso Università Federico II – Napoli): “Passione pura, integrata con un’elevatissima professionalità e una capacità non comune, neppure tra i tecnici del settore, di far parlare ‘sinceramente’ i dati. Un saggio fondamentale, non solo per gli sportivi”.
(Fonte Twitter.com)
Roberto Beccantini (opinionista e analista CORRIERE DELLO SPORT, già componente di giuria del premio internazionale PALLONE D’ORO ed ex inviato GAZZETTA DELLO SPORT e LA STAMPA: “Il testo è corposo, sanguigno, ricco di tabellini e di dati, con la caccia sistematica al dettaglio che possa e sappia incuriosire il lettore al di là del tifo. L’opera di Luigi ondeggia fra l’atto d’amore e l’atto dovuto, dal momento che non è fiction l’euforia che rimbalza dal resoconto delle partite, fra uno scatto di Khvicha Kvaratskhelia e uno stacco di Victor Osimhen. Non è fiction perché, semplicemente, è cronaca.
Luigi, esploratore e ambasciatore caliente (al cuor non si comanda), statistico che mai si atteggia a statista. Non sempre informare significa distribuire onori, riconoscere meriti, fare cin cin. Anzi. Questa volta, sì. Gli estremi si toccano, combaciano.
Luigi è un napoletano che ha scelto il Veneto per continuare a vivere le sue passioni, nella vita e sul lavoro, con il giornalismo perennemente in vetrina, questo mestiere che mestiere non è e non sarà mai, per fortuna, grazie al fascino che esercita: sempre, e sempre di più. A maggior ragione se al centro del mirino c’è l’effetto di un affetto, la detonazione di sentimenti, di emozioni che scortano lo stile e i gusti dell’«umile scriba», come avrebbe chiosato Vladimiro Caminiti, scrittore e poeta insigne, nella pancia del Novecento.
E poi dalle righe emerge e sbuffa come un geyser la napoletanità di Gallucci che va ben oltre le caricature e le storpiature dei servi sciocchi.
Luigi non nasconde nulla e nessuno. Più terra terra, si immerge in Napoli, l’unica grande città d’Europa ad avere una sola squadra di calcio, definizione cara all’indimenticato e indimenticabile Mario Sconcerti, per poi riaffiorare con tesori che saldano la vena di Massimo Troisi al 5-1 alla Juventus. Cinque a uno «alla», non «dalla». Perché sì, ogni tanto bisogna avere il coraggio di rovesciare premesse e promesse. Persino la battuta di un genio. E allora: «Pensavo fosse un calesse, invece era amore».
«Napoli Campo Centrale» è il diario di bordo che fissa su carta una cavalcata sulla quale pochi, pochissimi avrebbero scommesso. Ci sono albi d’oro e reperti archeologici che decorano i capitoli.
Martin Luther King disse «Io ho un sogno», non disse «Io ho un piano». Anche Luigi aveva un sogno. Che è diventato, improvvisamente, un piano. Questo libro. Il massimo”.
L.G.