Emanuela Campanile – Città del Vaticano
La benedizione e posa della prima pietra del nuovo monastero dei monaci benedettini di Norcia, appare come segno evidente di ripartenza e fioritura a tre anni di distanza dal terremoto che ha raso al suolo il Centro Italia. Il nuovo monastero di San Benedetto verrà costruito sulle colline, a San Benedetto in Monte, dove la comunità claustrale ha trovato riparo subito dopo il sisma del 2016. La speranza è che venga recuperato anche il convento nel centro storico di Norcia. Ieri pomeriggio, il priore padre Benedetto Nivakoff e l’intera comunità benedettina hanno accolto decine di fedeli aprendo i festeggiamenti liturgici in onore del MESSAGGERO DI PACE come lo definì Papa Giovanni Paolo II.
“Faccio nuove tutte le cose”
Sulla pietra, sistemata in un muro di contenimento della nuova struttura, è incisa quella frase dell’Apocalisse che esprime “Nova facio omnia”, “Faccio nuove tutte le cose”. La pietra custodirà per sempre anche una lettera del priore della comunità benedettina, padre Nivakoff, in cui viene ricordato questo giorno “unico”. Un momento importante per l’intera popolazione storicamente legata alla presenza dei monaci.
San Benedetto e il suo messaggio
L’insegnamento di San Benedetto, nato a Norcia intorno al 480 d. C., è una delle più potenti leve per la nascita della cultura europea. Fondatore dell’ordine benedettino, Patrono d’Europa e padre del monachesimo occidentale, considerò l’uomo nella sua totalità affermandone con stupefacente attualità, un messaggio per l’uomo di oggi:
“San Benedetto – spiega l’arcivescovo di Spoleto-Norcia, mons. Renato Boccardo– prima che costruttore di monasteri è stato un costruttore di identità e di comunità. Allora il messaggio sembra essere proprio questo: abbiamo bisogno di ricostruire un’unità a livello umano, non gli uni contro gli altri ma gli per gli altri. Noi sappiamo – prosegue il presule nell’intervista a Radio Vaticana Italia – che la nostra Europa tende a diventare sempre di più ripiegata su se stessa e Papa Francesco continua a ricordarcelo e a stimolare la riflessione a questo livello
Le speranze ferite
Ma l’amarezza, quasi a pretendere il suo spazio, si fa largo nelle risposte di mons. Boccardo. Pur ammettendo alcuni “segnali di ripartenza”, come appunto la benedizione della prima pietra del Monastero di San Benedetto in Monte, si sofferma sul dolore per le “troppe promesse” mancate:
“La ricostruzione purtroppo, e lo sappiamo, tarda a venire e la burocrazia fa più vittime di quante non ne abbia fatte il terremoto. Oggi, chi parla più del terremoto? Allora, forse, quando il Papa ci parla della cultura dello scarto, questo concetto si può applicare anche a queste popolazioni. Tutti coloro che sono venuti qui, a livelli diversi, hanno moltiplicato le promesse: ‘non vi dimenticheremo’, ‘non vi lasceremo soli’. Ma oggi, quale sensibilità nazionale si raccoglie intorno al dramma di queste persone che non possono tornare nelle loro case, ritrovare i luoghi della loro vita comune?”
“ La spiritualità di Benedetto non era un’interiorità fuori dalla realtà. Nell’inquietudine e nella confusione del suo tempo, egli viveva sotto lo sguardo di Dio e proprio così non perse mai di vista i doveri della vita quotidiana e l’uomo con i suoi bisogni concreti. (Papa Benedetto XVI, Udienza del 9 aprile 2008) ”
I luoghi delle celebrazioni
In questa occasione di festa, il cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, ha presieduto una concelebrazione eucaristica nell’abbazia territoriale di Monte Oliveto Maggiore, a Siena, fondata più di settecento anni fa da san Bernardo Tolomei. In Italia, celebrazioni anche nei diversi luoghi legati alla vita del santo, come appunto Norcia, Montecassino, e Subiaco. Ma san Benedetto viene ricordato anche oltre le frontiere italiane: all’abbazia di Solesmes, nel centro della Francia, in quella di Ettal, in Baviera, a Michaelbeuern e Seitenstetten in Austria, a Pannonhalma in Ungheria, a Břevnov in Repubblica Ceca e a Engelberg, in Svizzera. Oltremanica, le principali celebrazioni si svolgono alla Douai Abbey, vicino a Upper Woolhampton, Inghilterra.